QUANDO LE EMOZIONI POSITIVE ALLEVIANO LE INFIAMMAZIONI NELL’ORGANISMO

Un recente studio svolto da un gruppo di ricercatori statunitensi ha messo in luce come siano importanti le modalità con cui rispondiamo alle situazioni stressanti che ci capitano nella vita quotidiana. In particolare, i ricercatori sono giunti alla conclusione che avere un atteggiamento positivo anche nelle difficoltà aiuta non solo a prendere con più leggerezza i problemi più o meno grandi che la vita ci presenta, ma anche a ridurre i livelli di infiammazione presenti nell’organismo. La ricerca ha coinvolto un campione di persone a cui è stato chiesto di compilare un diario giornaliero per otto giorni consecutivi e che doveva includere le situazioni di stress quotidiano – problemi in famiglia, sul lavoro, in occasioni sociali o di studio con altri – che si presentavano di volta in volta, e le rispettive reazioni emotive a questi eventi.

Questi dati sono stati incrociati con quelli relativi ai livelli di infiammazione presenti nell’organismo al momento della ricerca e raccolti mediante l’analisi di campioni di sangue appositamente prelevati e rilevabili tramite la ricerca di specifici marker infiammatori (nello specifico l’interleuchina 6 e la proteina C reattiva). Dal risultato di questo incrocio è emerso come le persone che reagivano più negativamente allo stress avevano livelli di infiammazione maggiori, mentre coloro che riuscivano ad affrontare le problematiche senza abbattersi troppo avevano livelli di infiammazione inferiori. Nello specifico, dallo studio è emerso come le donne siano particolarmente a rischio di sviluppare alti livelli di infiammazione se non sono in grado di affrontare gli eventi stressanti con un atteggiamento positivo.

RIFLESSIONI PRATICHE

Come ci può aiutare questo studio nella comprensione delle nostre reazioni?

Che cosa significa attuare un atteggiamento positivo di fronte a situazioni spiacevoli?

Se partiamo dall’ascolto delle nostre esigenze personali anche in momenti relazionali complessi, possiamo vedere come le nostre reazioni siano difensive e volte alla sfida della sopravvivenza, cosi come rovesciamenti di situazioni conosciute portano a crisi psicologiche che impongono domande di riequilibrio. La difficoltà ad adattarsi alla resa – come se il cambiamento presupponesse una lotta – può far restare la persona ferma sulla propria sofferenza dell’ingiusto destino. Coinvolti in relazioni insoddisfacenti, basate su bisogni disfunzionali, si iniziano a sperimentare anche sintomi nuovi e/o malattie che convogliano l’umore in reazioni emozionali con connotazioni conflittuali e disturbanti.

Assumere un atteggiamento positivo e, dunque, mettere in moto in noi stessi emozioni positive che richiamano il rilascio di endorfine, genera uno stato psicofisico di armonizzazione e benessere che aiuta nella guarigione e anche nel vedere complessivamente da una diversa angolazione il nostro dispiacere. L’essenziale è non negare che ci siano problemi, ma accogliere il problema con la priorità di risolverlo; facendo si che proprio questa accettazione – che comprende la nostra assunzione dei limiti – apra alla consapevolezza che disponiamo anche di risorse emotive che rinforzano lo stato dell’umore, invece di indebolirlo.

Le circostanze non determinano automaticamente l’intensità delle nostre sensazioni – che rappresentano l’essenza delle emozioni –, piuttosto è il modo in cui interpretiamo e pensiamo gli eventi a provocare i nostri stati emotivi che sono sempre accompagnati da modificazioni fisiologiche e che trovano la massima espressione nel comportamento emotivo.

UN ESERCIZIO

L’essere umano è in grado di richiamare a sé con l’immaginazione emozioni piacevoli legate anche a situazioni già vissute e questo è un ottimo esercizio introspettivo verso l’approfondimento della propria personalità, ed è utile e rigenerante in condizioni di difficoltà emotive e/o di dolore fisico per modificare attivamente lo stato fisiologico in cui ci troviamo e ritrovare quella serenità di base che ci porta a riflettere in modo migliore e, dunque, a rispondere in modo più equilibrato agli eventi nel rispetto di noi stessi e degli altri.